Il nuovo stile di leadership, per un mondo VUCA.

È davvero necessario un nuovo stile di leadership?

Sì, se ci soffermiamo a guardare il mondo contemporaneo con oggettività e ci rendiamo conto di come sia sempre più caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità, ovvero VUCA, un acronimo costituito a partire dai termini inglesi Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity.

Il mondo cambia, i leader devono seguirlo

Se un tempo, almeno fino a 15 anni fa, i leader delle aziende potevano creare e portare a termine piani aziendali a 3-5 anni, imponendo le direttive e guidando in modo univoco i propri team, attualmente non è più possibile. Le variabili in gioco sono sempre di più, quindi la vera forza di un’azienda va ricercata nella moltiplicazione delle energie e nella motivazione del personale.
Il leader non deve imporre comportamenti, deve anzi essere in grado di convergere tutta l’energia dei singoli, permettendo loro di scoprire quali sfide possono superare, da soli o in gruppo.

Leader come allenatore

Il punto è ripensare il leader come allenatore, proprio nel senso sportivo del termine. Colui che sa riconoscere i talenti e aiuta i propri giocatori a trovare punti di forza e aree di sviluppo, sfidandoli a dare sempre il meglio. Il che non significa che tutti possano arrivare allo stesso livello, anzi. Ogni singolo dipendente, rapportando la metafora al campo lavorativo, deve essere stimolato a dare il meglio del suo potenziale.

Il parallelo con lo sport è davvero molto calzante: Julio Velasco, ex allenatore e oggi motivatore, spiega bene, in un celebre video, quali siano i problemi in una squadra di pallavolo. Ti invito a dare un’occhiata, il video dura solo 3 minuti, ma pieni di significato: https://www.youtube.com/watch?v=5RXX-PiifXY.

Tutto questo può essere rapportato ai dipendenti di un’azienda.


Gli schiacciatori NON parlano dell'alzata, la risolvono

Esattamente come afferma Velasco, gli schiacciatori non devono lamentarsi di come gli alzatori alzano la palla, né questi ultimi possono criticare il lavoro dei ricevitori. Prima di tutto, ognuno deve dare il massimo nel proprio ruolo, ma deve anche essere certo, al cento per cento, che gli altri stiano facendo lo stesso. Come nella pallavolo infatti, anche nelle aziende i processi e ruoli sono, generalmente, ben definiti, ma è la fiducia nei propri colleghi che va coltivata.

Un nuovo stile di leadership

Il ruolo del leader, e dei coach aziendali, perciò, è proprio quello di aiutare i dipendenti a conoscersi meglio tra di loro, ad andare nel profondo, tirando fuori i conflitti e risolvendoli, aumentando la consapevolezza su tutti i ruoli aziendali e il valore e le caratteristiche di ciascuno, mettendole in luce rispetto ai colleghi.

Ogni membro del team deve avere l’assoluta certezza che tutti stiano dando il meglio, che con i mezzi che hanno e le energie in loro possesso, il risultato in ogni task sia sempre il migliore possibile. Questo, di conseguenza, spinge il singolo a fare altrettanto, alimentando un vero e proprio spirito di squadra.

Il leader e il coach che affianca l’azienda, avranno allora davvero ottenuto il risultato che agognavano: vincere la partita.

Indietro
Indietro

Intelligenza artificiale e lavoro: quali sono le prossime frontiere?

Avanti
Avanti

Team coaching: come ricostruire relazioni tra i gruppi aziendali