Onboarding aziendale: proposte, modelli, strategie

L’importanza dell’onboarding aziendale è spesso troppo sottovalutata nelle aziende, specialmente le più piccole e meno strutturate. Non è infrequente, infatti, che a un nuovo dipendente sia data solo infarinatura generale del contesto in cui trascorrerà gran parte del suo tempo e dei compiti che sarà portato a svolgere. Pretendendo, poi, che entro massimo una settimana o due sia autonomo e operativo.

Il sondaggio globale di McKinsey del 2022, Five ways to increase your board’s long-term impact” ha tra i punti fondamentali proprio la questione del processo di onboarding in azienda. Infatti, soprattutto nei consigli di amministrazione ad altissimo impatto, ci sono modelli ricorrenti che si sono dimostrati funzionanti per aumentare l’efficacia complessiva delle decisioni dei leader e dei consigli di amministrazione. Uno di questi modelli prevede proprio di investire più tempo nel programma di onboarding.

Processo di onboarding in azienda: questione di tempi e modi

È indubbio che sia necessario tempo per imparare a integrarsi in una nuova azienda, indipendentemente dal curriculum, dal carattere di ciascun dipendente o dal ruolo da assumere. Ci vuole tempo per imparare le strategie, entrare appieno nella cultura aziendale e ambientarsi anche a livello sociale. Nella ricerca McKinsey, focalizzata particolarmente sull’onboarding a livello direzionale, per esempio, si consiglia di adattare una strategia ad hoc per l’inserimento in azienda di ciascun dipendente. Infatti, queste modalità di approccio rendono un contributo prezioso all’organizzazione e portano a un impatto benefico complessivo a lungo termine. Diversamente da quanto avviene di solito, quindi, possono essere necessari anche diversi mesi, per un completo onboarding aziendale.

Obiettivi a lungo termine del programma di onboarding

Dedicarsi in maniera e attenta sincera al personale ha, sempre e comunque, effetti positivi a breve e lungo termine. Il vero patrimonio aziendale, infatti, sono le persone, e un onboarding ben condotto rappresenta l’avvio ottimale per sviluppare al massimo l’energia, l’efficacia e l’ingaggio del singolo e del gruppo di lavoro.

Per questo, il coaching si dimostra particolarmente utile nella fase iniziale, per agevolare l’inserimento in azienda dei dipendenti in nuovi ruoli, prendere consapevolezza del contesto e delle loro risorse e per rendere la nuova esperienza soddisfacente ed efficace. Inoltre, ha come obiettivo la retention del dipendente, oltre che il miglioramento generale della performance all’interno dell’azienda.

Il ruolo della creatività

In Lybra Consulting adottiamo di volta in volta strategie personalizzate e differenziate per l’onboarding aziendale. Per questo, in alcuni casi abbiamo individuato la creatività come strumento di grande potenziale. Per un nostro cliente, ad esempio, abbiamo deciso di organizzare un corso di formazione esperienziale sulle tecniche di creatività, dedicato alle persone entrate da poco in azienda. Si tratta di un corso in cui concetti teorici sono affiancati da workshop per mettere in pratica le tecniche apprese in progetti reali e concreti. L’azienda coinvolta ha notato fin da subito come questo percorso abbia velocizzato la conoscenza del prodotto, dell’ambiente e dei processi aziendali e reso i dipendenti a proprio agio nell’interagire con i colleghi anche in reparti diversi. Per cui, sta pensando di rendere ricorrente questo approccio nelle prossime occasioni. D’altra parte, citando Edward de Bono: “la creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremo sempre gli stessi schemi".

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